Tutte le tue amiche ti raccontano le loro esperienze amorose, passionali e soddisfacenti, ma il solo pensiero della penetrazione ti agita e crea stato di angoscia?
Ti senti sbagliata, inadatta, frustrata perché non riesci a soddisfare i desideri del tuo partner.
Sei stufa di ripetere “vai piano”, “con calma” prima di ogni rapporto e con tutti i partner?
In questo articolo ti spiego cos’è il vaginismo e già ti anticipo che sì, si può risolvere! grazie ad un ottimo lavoro di equipe tra ginecologo, ostetrica esperta di riabilitazione del pavimento pelvico e psicosessuologa.
Il vaginismo è definito come: “l’impossibilità da parte della donna di avere rapporti sessuali completi, nonostante sia presenti un’anatomia ed una struttura fisica normale”.
Nel momento quindi dell’atto penetrativo, pur essendo che la donna desideri avere il rapporto, quindi l’ambiente è quello adatto, il partner è quello adatto e il desiderio è quello adatto, si innesta una risposta involontaria di chiusura, evitamento e fobia tanto più marcata quanto più il vaginismo è di gravità maggiore. Tale risposta si traduce dal punto di vista fisico in una contrazione muscolare difensiva, innanzitutto della muscolatura pelvica, con conseguente riduzione e chiusura dell’ingresso vaginale, talvolta accompagnata anche dall’attivazione della muscolatura accessoria limitrofa, come glutei e gambe, dalla retroversione del bacino e dall’inarcamento della schiena, proprio in ottica dell’evitamento.
Ci sono donne quindi che riescono ad arrivare alla penetrazione, grazie alla rassicurazione verbale del partner, altre che provano dolore e/o difficoltà, per altre invece questo obbiettivo è impossibile.
Sul piano emotivo quindi la problematica è correlata ad una fobia irrazionale, correlata alla possibilità di sentire dolore, a ricordi e/o esperienze negative pregresse, a tabù personali, alla paura del giudizio altrui o al proprio rapporto con la corporeità. Ecco che in questo caso la riabilitazione del pavimento pelvico deve procedere di pari passo con le sedute psicosessuologiche, poiché corpo e mente si influenzano vicendevolmente.
L’obbiettivo del percorso sarà quindi quello di sviscerare la componente emotiva alla base della fobia e rieducare la muscolatura, eliminando la componente di chiusura involontaria.
Da ostetrica il messaggio che voglio promuovere e divulgare è quello di non sentirvi sbagliate, di non cadere all’interno del vortice della frustrazione e della rabbia, ma di rivolgervi a personale competente che vi possa spiegare l’origine del problema e insieme indirizzarvi verso un percorso di risoluzione.
Quindi anche tu, se provi dolore, difficoltà, disagio durante l’attività sessuale, contattami!